martedì 27 maggio 2014

Quel chip nel cervello di Francesco Ravello (1997)

Un nuovo inquietante risvolto si sta aggiungendo alla già complessa ed oscura vicenda vicenda "ALIEN ABDUCTION" con tutto il suo sinistro contorno di incubi notturni,esistenze gettate nel terrore immonde sperimentazioni e torture fisiche psichiche. A denunciarlo per prima con varie lettere diffuse anche via Internet è stata l'ipnoterapista californiana Donna Higbee,che a Santa Barbara (California) segue da tempo diverse vittime di abduction e recentemente ha constatato un inspiegabile mutamento nel modo di porsi dei suoi pazienti nei confronti dei loro presunti "torturatori alieni". Per capire,bisogna rendersi conto della devastante portata psicologica dell'esperienza di abduction ripetuta nel tempo. Quando essa non è "rivelata",ovvero quando la vittima non è ancora consapevole di ciò che le sta accadendo l'effetto è quello di vedersi prigionieri di un mondo d'incubo, nel quale la solidità del reale è sconvolta e il terrore può fare irruzione da un momento all'altro in casa propria, quando si pensa di esser sicuri nel proprio letto: in macchina quando si percorre una strada solitaria; nei rapporti con persone che si credeva di conoscere bene e che invece rivelano insospettati lati oscuri e in infiniti altri momenti...

Nessun aspetto dell'esistenza comune è risparmiato dal sorgere del'incubo,sotto forma di creature inumane sinistre,di voci grottesche e sibilanti, visioni inspiegabili di immonde manipolazioni del proprio corpo. Quando poi - grazie in genere alle rievocazioni ipnotiche viene a galla l'origine degli incubi e delle visioni ed emerge il ricordo preciso del rapimento da parte degli alieni,il terrore si fa ancora più intenso: perchè da puramente mentale diventa fisico e alla paura dell'ignoto si aggiunge, nella vittima, l'orrore per le violazioni compiute sul suo stesso corpo, per finalità oscure e blasfeme questo - almeno - è quanto è emerso finora dai racconti sotto ipnosi dei pazienti in cura per questa singolare Sindrome,la cui realtà come disturbo della sfera psichica è ormai accettata,anche se ben pochi in verità ritengono che responsabili ne siano effettivamente entità aliene che compiono esperimenti di ingegneria genetica sul nostro pianeta. 

Dell'ipotesi extraterrestre è invece convinta Donna Higbee (nella foto),che ha perciò reagito con inquietudine quando si è accorta che da qualche tempo i suoi pazienti stanno mutando atteggiamento nei confronti dei loro "abductors". Da rapitori e torturatori senza scrupoli,gli alieni si stanno trasformando in entità benevole (affini,riconosceranno gli ufologi,agli "uomini delle stelle" di cui favoleggiavano contattisti degli anni '50). I rapiti vengono rassicurati,si ripete che non verrà fatto loro alcun male,che saranno subito riportati a casa,che gli esperimenti in corso hanno come scopo il loro benessere individuale o quello di tutta la razza umana.Nei discorsi degli alieni viene costantemente portato avanti il concetto che il progresso tecnologico,quale potrà risultare da più profondi rapporti fra le due razze,è la stessa cosa del progresso spirituale: idea che la psicologa - giustamente - ha considerato deviante e pericolosa. Alcune delle vittime,peraltro,si sono rese conto loro stesse che qualcosa stava cambiando nelle loro menti, e hanno cercato di reagire."Per quegli esseri",ha scritto alla Higbee la rapita Dana Buyers di Los Angeles", noi non siamo nulla più che frutti da cogliere. Mi hanno terrorizzata,ferita nel profondo ed hanno quasi rovinato la mia salute.Un violentatore è un violentatore,da qualsiasi pianeta provenga e per quanto intelligente proclami di essere.Perciò,quando ho sentito nascere in me questo impulso a considerarli in fondo non così cattivi, e anzi impegnati a perseguire un qualche nobile scopo al di là della mia comprensione,ho reagito richiamando alla mente tutto ciò che mi avevano fatto e ripetendomi che non c'è motivo per cui io debba cambiare la mia opinione : quegli alieni sono pericolosi,e non gli si deve credere". Un'altra vittima, Amy Hebert del Texas,ha scritto: "Attualmente opero in un gruppo di sostegno a persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza,e sto vedendo che i loro sentimenti nei confronti degli alieni stanno passando dalla rabbia e il disprezzo all'accettazione e alla resa incondizionata. Certi rapiti,dopo anni e anni di disperata rivolta,improvvisamente hanno annunciato di ritenere che quegli esseri non siano poi così cattivi,e che anzi possano indurre esperienze spirituali importanti.Queste reazioni sono sorprendenti,specie confrontate con i livelli di rancore e di umiliazione espressi dalle stesse vittime soltanto pochi giorni prima.Siamo forse di fronte a un nuovo tipo di manipolazione mentale da parte degli alieni?" È - ovviamente - la stessa domanda che si è posta Donna Higbee,e che l'ha spinta a chiedere a tutti coloro che si occupano del problema se avessero avuto anch'essi sentore del mutamento in corso e avessero un'idea della sua spiegazione. Secondo alcune delle risposte,si tratterebbe in realtà di una manifestazione della "Sindrome di Stoccolma",la sudditanza psicologica che finisce per legare le vittime di sequestri ai loro rapitori.
Altri, come lo psicoterapeuta Marck Rirchards di Boston, pensano che sia in atto un mutamento culturale all'interno del "mito psicologico" delle abduction. La maggior parte degli interpellati,tuttavia ha espresso un'opinione analoga a quella di Irene Rea ,vittima di ripetute abductions nell'Oregon: "Uno degli aspetti più terrificanti del fenomeno è l'incredibile capacità degli alieni di manipolare le percezione dei rapiti.Mi spaventa molto questa tendenza crescente fra le vittime ad attribuire agli extraterrestri motivazioni benevole e a pensare che si occupino della nostra crescita spirituale e della salute del nostro pianeta. La mia esperienza mi ha convinto che essi sono in grado di manipolare in tutti i modi la realtà apparente". In altre parole,saremmo di fronte a una specie di campagna di "lavaggio del cervello" da parte degli extraterrestri che - per motivi a noi sconosciuti - dopo avere per decenni tenute soggiogate le loro vittime col terrore,adesso stanno cercando di utilizzare suggestioni più sottili.Il che ci riporta ai metodi da loro usati per impadronirsi della mente umana e ad un altro capitolo inquietante del mito dei rapimenti e non soltanto di quello.


LA SPIA SOTTO LA PELLE
"La conferma più interessante della verità del fenomeno delle abductions",ha scritto Martin Cannon nel suo libro The controllers, a New hypotesis of Alien Abduction,"sta nei cosiddetti impianti": minuscoli oggetti di incerta natura che molte vittime di rapimenti mostrano sotto la pelle e che in certi casi sono inseriti nella stessa scatola cranica,come hanno rivelato ingaini ai raggi X e mediante risonanza magnetica. Sono infinite oramai le testimonianze di persone che hanno raccontato di essere state sottoposte dagli alieni a operazioni comportanti l'inserimento di aghi sotto la loro pelle,o hanno descritto l'impianto di oggetti estranei all'interno del loro cranio attraverso le fosse nasali.C'è chi ritiene che i corpi estranei intracranici rivelati dagli esami medici siano sofisticate apparecchiature tecnologiche di origine extraterrestre,usate per il controllo dei soggetti o per "monitorare" l'ambiente circostante".
Molti di questi presunti impianti non sono raggiungibili chirurgicamente senza far correre gravi rischi al paziente. Di recente tuttavia sono state diffuse in tutto il mondo le immagini e i resoconti di un'operazione con la quale il 19 agosto 1995,un chirurgo californiano,il dott Roger K. Leir , ha estratto dal piede e dalla mano di due "rapiti" 3 oggetti minuscoli (di pochi millimetri) di natura metallica,dotati di proprietà magnetiche e connessi a terminazioni nervose. Sono in corso esami per chiarire la natura di questi oggetti (esperienze precedenti hanno sempre dato risultati deludenti,rivelando semplicemente escrescenze di origine biologica) e prima di arrivare a conclusioni occorrerà attendere che tutti gli studi siano terminati. Ma la presenza stessa di queste strutture non può non rafforzare l'ipotesi,avanzata da molti,di una "manipolazione tecnologica" del comportamento e al limite dello psichismo, di certe persone da parte di entità ancòra ignote. Se gli alieni ne sono effettivamente responsabili,non devono peraltro fare ricorso a tecnologie fantascientiche: anche sulla nostra vecchia Terra sono da decenni in corso studi proprio su questa inquitante applicazione delle neuroscienze. Risalgono a quarant'anni fa le prime ricerche di Josè Delgado,un neurologo della Yale University che mediante l'elettrostimolazione del cervello cominciò a individuare le aree della massa cerebrale preposte all'elaborazione di sensazioni particolari. Delgado mise a punto un apparecchio,chiamato "Stimoceiver",con il quale era il grado di esercitare una specie di controllo a distanza sulle persone.Ad un soggetto venivano infissi nel cervello alcuni elettrodi,che andavano a stimolare aree particolari. Gli elettrodi erano collegati a un ricevitore di onde radio a media frequenza e si attivavano a seconda dei segnali ricevuti.In questo modo un operatore che agiva in una località anche remota era in grado di dominare in modo sorprendentemente ampio le azioni e le sensazioni del soggetto sotto esame. In uno dei soggetti, Delgado, notò che il paziente ha manifestato in successione le sensazioni di mancamento dei sensi,terrore e galleggiamento a mezz'aria, la sensazione di "fluttuare" è stata evocata ripetutamente in giorni diversi mediante la stimolazione elettrica di diversi punti". Gli ufologi riconosceranno facilmente,negli effetti descritti dal ricercatore,la stessa sequenza di eventi di cui parlano i rapiti a proposito degli episodi di abduction nei quali vennero coinvolti.In un'altra serie di esperienze,lo scienziato collegò lo stimoveicer alla membrana del timpano,trasformandolo così all'orecchio in una sorta di microfono. Un suo assistente sussurava "Come và?" nell'orecchio di un gatto opportunamente "trattato" e Delgado udiva le parole attraverso un altoparlante posto in un'altra stanza. Altri scienziati hanno portato avanti queste ricerche,delle quali - chissà perchè - la stampa ha sempre parlato poco,malgrado la loro natura inquietante.
Robert G. Heath, della Tulane University (che è arrivato a impiantare fino a 125 elettrodi nel cervello delle sue ""vittime), ha scoperto di poter controllare la memoria,cancellando certi ricordi o evocandone altri. Inoltre,poteva indurre il desiderio sessuale e sensazioni come la paura il piacere, associandoli con allucinazioni. Un'altro ricercatore, James Olds della Mc Gill University,ha individuato le aree del cervello che, se stimolate,fanno suscitare sentimenti di attrazione o repulsione,ed altre che provocano una sensazione di piacere talmente intensa che il soggetto dimenticava qualsiasi altra cosa.
Venne condotta una serie di esperimenti su topi che,agendo su una levetta,potevano auto stimolarsi : gli animali rinunciavano ad alimentarsi,a bere e a dormire,passando tutti il loro tempo ad azionare freneticamente l'elettrodo,fino a crollare sfiniti. Bryan Robinson ha studiato il modo di controllare,con questo sistema,il comportamento sociale di animali evoluti,come le scimmie.Usando il comando a distanza,riusciva a trasformare gli esemplari dominanti di un dato gruppo in sottomessi e viceversa; poteva anche influire sui comportamenti istintuali profondi,facendo per esempio venir meno l'istinto di sopravvivenza,o inducendo le madri a ignorare i piccoli.

UN TEMPO CANCELLATO
JOHN C. LILLY ,uno scienziato divenuto famoso per i suoi sui delfini (fra l'altro,convinse la Marina USA a utilizzare gli animali,controllati appunto mediante l'elettrostimolazione cerebrale,in opearazioni di guerriglia subaquea),in un articolo sulla rivista the scientist ha rivelato una evoluzione inquietante di queste ricerche."il dottor Antoine Remond di Parigi",scrive Lilly,"utilizzando queste tecniche ha dimostrato che la stimolazione del cervello può essere praticata su soggetti umani anche senza l'aiuto del neuro-chirurgo,cioè senza la necessità di infliggere elettrodi nella massa cerebrale. Questo significa che ciunque,provvisto delle necessarie apparecchiature,potrebbe influire a distanza sul comportamento di una data persona vi siano segni esterni,come elettrodi fuoriuscenti dal cranio,a rivelare che essa è sotto controllo.Temo",aggiunge Lilly,"che se una tecnologia del genere cadesse in mano a qualche struttura segreta deviata, questa potrebbe impadronirsi  totalmente di un essere umano arrivando perfino a fargli cambiare di punto in bianco le sue convinzioni profonde senza lasciare alcuna prova del suo operato.
Si capisce che Lilly sta alludendo alla CIA e ai progetti - più volte attribuiti a questa agenzia - di assumere in segreto il controllo politico degli Stati Uniti; e lo studioso dovrebbe saperne qualcosa,visto che sta portando avanti lui stesso una serie di ricerche coperte dal segreto sul controllo a distanza dei primati. Nel suo libro, Martin Cannon sostiene che la CIA disporrebbe già di una tecnologia chiaramente Rhic-Edom. La prima parte della sigla sta per Radio Hypnotic Intracerebral Control (controllo radio-inpotico intracerebrale); la seconda per Electronic Dissolution of memory cancellazione elettronica della memoria). in breve,queste tecniche permetterebbero di indurre a distanza in un soggetto uno stato di trance ipnotica,di inviargli sensazioni, comandi,allucinazioni e di cancellare il ricordo sia delle istruzioni ricevute sia delle azioni conseguenti.
Si farebbe uso di una versione estremamente sofisticata e miniaturizzata dello Stimoceiver di Delgado,che deve essere impiantato nel corpo della vittima,a contatto con una terminazione nervosa. Questo strumento sarebbe in grado di inviare stimoli ipnotici e attraverso di esso sarebbe anche possibile trasmettere suggestioni post-ipnotiche,capaci di indurre il soggetto a compiere azioni al di fuori della propria volontà.La cancellazione del ricordo si otterrebbe interferendo nella trasmissione dei segnali elettrochimici fra le cellule del cervello,mediante campi magnetici indotti da fasci di microonde.
Anche in questo caso,gli ufologi rammenteranno gli infiniti casi di "ore perdute" nelle testimonianze dei rapiti:ore nelle quali si verificano solo eventi che soltanto l'ipnosi profonda ha permesso di riportare a galla.E ricorderanno anche i "raggi" di vario tipo,in seguito ai quali le vittime hanno perso la cognizione di sè. Sarebbe dunque la CIA (o qualche altra struttura Super segreta ) la vera responsabile delle abductions? È l'ipotesi portata avanti da Cannon e da quanti sostengono che i rapimenti effettuati finora costituirebbero le "prove sul campo" delle apparecchiature per il controllo della mente umana,in vista dell'asservimento generale dell'umanità.Gli alieni sarebbero soltanto una mascheratura,una "operazione discredito" architettata per celare i veri responsabili e i veri intendimenti. Altri - come i pazienti di Donna Higbee - sostengono invece l'ipotesi extraterrestre e c'è chi afferma che le tecnologie per il controllo della mente umana siano uno dei "prezzi" pagati dagli alieni alle autorità governative per avere copertura e mano libera nelle loro misteriose attività biologiche sul nostro pianeta.
Attualmente, è impossibile tracciare conclusioni.
Una prima risposta,forse,potrà aversi dall'esame degli "impianti" estratti dal corpo dei rapiti.Sempre che le ricerche al riguardo proseguano e si estendano.

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Rivista Ufo magazine n.4 1997 £ire 5.000
QUEL CHIP NEL CERVELLO DI FRANCESCO RAVELLO


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